Intro

Salute a te, viandante.
Sei qui con noi. E noi ringraziamo il tuo cuore che fin qui ti ha portato.
Questo è il nostro mondo. Non è reale. Non è immaginazione. E' semplicemente la vita. La nostra vita.Vissuta come noi la viviamo.
Volando nel cielo, ma sempre con i piedi per terra.
A tutta velocità, ma osservando attentamente le maraviglie attorno a noi.
In questo luogo ogni cosa è come tu la scegli. Ti basterà credere, per farne parte.
E quando poi il tuo destino ti porterà a lasciare questi lidi, un pezzo del tuo cuore rimarrà qui con noi. Lo custodiremo, come il tesoro più prezioso, fino al giorno che tu a noi farai ritorno.
Magari, per restarci.

Una sera di primavera mi trovavo in un locale con Brad Pitt.Marydoll. Legnano.

Ragazze copertina. Truccate e patinate come una rivista di gossip per militari o servette.
Tutto girava attorno a noi così velocemente. Ci sentivamo estranei.
L'aria non riempiva i nostri polmoni. Come balene spiaggiate, in Liguria.

In una spiaggia a pagamento.

Claudiano:"Dani, noi siamo felici!"
Brad:"No, non lo siamo. Ci manca un pezzo. Quello più importante.

Non lo troveremo in questo modo. Non lo troveremo stasera. Non lo troveremo qui."
Claudiano:"Ti porto via. Ovunque tu desideri!"
Dani:"Potrebbe essere una soluzione, ma da te stesso non scappi nemmeno se sei Eddie Merckx..."

Eccolo qui. Eddie Merckx.
Tutto è iniziato da quella pagina sulla mia tesi. Da quella notte di Settembre.

Tutto ciò che sono ora, tutte le scelte che qui mi hanno portato hanno inizio con Eddie Merckx...

E allora eccomi qui. Questa è la mia tappa di domani. Questo è quello che devo fare.

Afferrare la mia bici dal cumulo di polvere da cui è caduta e ricominciare a correre. Con voi. Per voi.
Cercherò di caricarvi uno ad uno sul mio bolide giallo, e di portarvi in cima alla salita con queste parole.
Bè, tutti tranne Mattia, il Batman dei palazzi. Lui è salito con la Ninja 600.

Ci aspetta in fondo all'ultimo tornante, dove il prato è più verde e la griglia è già rovente.
Tu porta la carne, che al bere ci pensiamo noi.

Un abbraccio.
Claudiano.

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martedì 27 maggio 2008

Welcome!


Ragazzi non so voi ma io ho una curiosità pazzesca di sapere chi ci legge dall'estero... Ci sono contatti da Olanda, Svezia, America e persino Australia!! Allora vogliamo sapere chi siete!! E sopratutto se ci capite qualcosa di quello che scriviamo!

We want you good!


Very welcome to Gotham, foreigner visitors!

We love you all, please leave a comment when you visit... we want to know your name and your story. Don't be shy... We hope you like our blog, and we also hope you understand what Claudiano write... It's difficult to understand also in italian :-)

Have a nice day


Che dite si capisce? Lele per te traduco io...

lunedì 26 maggio 2008

Che pasticcio...Claudiano

Ciao, soffici gocce di pioggia!
Che faccio...skazzo?
Stamattina sono stato al Santuario di Caravaggio, dove a mezzogiorno in punto mi hanno benedetto la macchina nuova.
Il ritorno l'ho fatto con una benda sugli occhi...la benedizione era di quelle buone!
Ed ora eccomi qui, con l'anima candida mi avvicino a voi.
Fissandovi negli occhi vi racconto una storia.
La regola è una sola... chi si offende è perduto.

Pronti...A posto...
Ligia, se ti muovi sul blocco un'altra volta ti fischio la falsa...
E tu Brad, diamine che razza di occhialini...

Ieri sera eravamo tutti riuniti per festeggiare il compleanno di AleBerta, ed ironia della sorte, una sera dello scorso anno (proprio in questo periodo), avevamo fatto lo stesso.
Il nostro modo di festeggiare il compleanno è del tutto particolare ed inusuale.
Io lo definirei una vera e proria partita a scacchi.
D'altronde il "Codice dei Palazzi" lo precetta così, e noi, adesi, ci si allinea.

In genere il festeggiato raduna gli amici con una semplice mail, in cui non menziona assolutamente il motivo di un tale cerimonioso incontro.
Fa finta di nulla...per farla breve.
Il senso della mail è che ci si incontra tutti, semplicemente per incontarsi tutti.
Il festeggiato infatti è mosso da animo nobile.
Vuole gli amici attorno a se, ma non vuole costringere nessuno alla fastidiosa ricerca del regalo.

Gli amici, ricevuta la mail, non si muovono.
Immobili, attendono.
In cuor loro sanno il perchè del gioioso convivio, ma il fatto che nella mail non venga menzionata la parola "Compleanno" gli autorizza a "fottersene allegramente".
Ma questo stato d'animo di assoluta libertà dura solo qualche minuto.
Il pensiero del regalo si fa strada tra i rimorsi.
E una volta che ha raggiunto la gola non può più essere ignorato.
A quel punto, c'è sempre chi ci pensa.
C'è sempre chi risolve la situazione di stallo.
C'è sempre chi ha un qualche regalo da reciclare proveniente da una vecchia zia, magari disperso in soffitta.
L'ultima volta mi è stato regalato l'anello della Durex...mi sono sempre chiesto da quale vecchia zia provenisse.
A quel punto, dopo un giro di telefonate, ogni rimorso è abbattuto.
Scacco matto!

Dopo un pomeriggio passato a riposarmi per una dura giornata da Kite Surfer, che non può che perdere contro le avverse condizioni climatiche, mi preparo snello per la serata.
Pronto per uscire, mi avvicino per rendere omaggio a mia mamma.
Lei, stranamente, in silenzio.
Falso allarme, stava solo caricando...
DoveVaiConChiVaiSempreInGiroMaACasaNonCiStaiMaiQuandoTorni...
Io:"E la frutta?"
Non l'avessi mai detto...
DeviMangiareLaFruttaMangiMaleSempreInBoccaLeSchifezze...
Io:"Mamma dai devo andare...fammi un CD lo ascolta dopo, davvero!"
A volte è dura essere figlio di EMINEM!

Con un doppio passo mi libero dalla sua marcatura, e mi dirigo celere verso la porta.
Lei mi guarda...e mi dedica il finale:
"Sei in giro con la macchina nuova...mi raccomando non fare pasticci!"
...E uno!

In un soffio ero già sotto casa di Brad Pitt.
Veloce spuntino in compagnia di Larento, conciato come una Multipla, e poi via sulla Smart di Dani, diretti a...
Io:"Scusa Brad, ma dov'è questo posto?"
Dani:"Non dovevi guardare tu?"
Io:"Mah, veramente non so nemmeno come si intitola..."

Un secondo dopo ero al telefono con AleBerta...
AleBerta:"La Villa Fiorita, via Ripa di Porta Ticinese 83"
Io:"Vedi Brad, te l'avevo detto..."

AleBerta però non mi aveva ancora detto tutto...
AleBerta:"Claudiano, guarda che la Ligia viene con Luca...mi raccomando non fare pasticci!"
...E due!

Chiudo la telefonata e guardo Brad negli occhi...
Io:"Com'è?"
Brad:"La Mari porta due sue ex-colleghe. Sono sue amiche...mi raccomando non fare pasticci!"
...E tre!

Bhe...al terzo "...mi raccomando non fare pasticci!", qualcosa in me si è mosso.

Ti Porterò A Ballare Dove Potrai Gridare Saremo Io E Te - Nella Spirale Ovale - Lì Ti Potrò Mostrare Cosa Vuol Dire Osare Saremo Vivi E Nudi - Nella Spirale Ovale - Guardarti Accende Un Desiderio Incontenibile - Ma Non Sopporto Chi Non Ride - Specialmente Le Tue Amiche - Dalla Chiappa Stretta E La Griffe Sulla Borsetta - Chi Comunque Vive In Linea Retta E Sa Sempre Quello Che Lo Aspetta - Io Invece Adoro Stare Al Centro Del Ciclone - Mi Nutro Di Immaginazione Musica Alta A Colazione - Come Una Spirale Di Colore Che Girando Mi Protegge!

Sarei stato incontenibile...

Eccoci qui, tutti riuniti.
Gianluca&Signora (con cui mi scuso visto che non sono riuscito a salutarli ieri sera), Roxy&Checco (a dieta), Denise&Lucio (previdente come Mr. Brown nel suo megaombrello sottobraccio), Laura&Tuccio (e io pago!), la Mari (l'aggiustapasticci), Francesca, Antonella, Brad Pitt (a riposo), AleBerta (il festeggiato) ed infine io.
Anche questa volta niente Lele. Di cognome fa Colombo, ma di sicuro lui non avrebbe mai potuto scoprire l'America.
Mattia dei Palazzi invece era in Umbria per curarsi della sua ritenzione birrica.

Immediatamente la mia curiosità mi spinge verso le due novità.
Le due amiche della Mari.
Francesca, from Lecce, Puglia. Sorridentissima e dolcissima.
Antonella from Latina, Lazio. Lei, va bè...

Ci attavoliamo.
AleBerta alla mia sinistra. Brad Pitt alla mia destra. la Mari di fronte a me. Più spostate le sue dua amiche. Dalla parte opposta tutti gli altri.
Antonella con me parte subito male.
Lei ordina l'acqua, e mi beve la mia coca-cola.

Cominciano le portate.
Mangio come un lupo. Gli ultimi allenamenti mi hanno incrementato l'appetito in maniera disumana, ma nonostante questo sento i pantaloni sempre più larghi.
In vista della gara è un ottimo segno.
Vengo raggiunto dall'antipasto. Divoro formaggi e affettati senza misura alcuna.
AleBerta, compagno di inseparabile di mangiate, mi consiglia di rallentare, in vista dei primi.
E se lo dice lui...

Non c'è nulla da fare...ripulisco tutto.

Arrivano i primi.
Un enorme vassoio con riso e gnocchi tuttigusti +1.
Un vero spettacolo.
La Mari, con gli occhi di chi sa prendersi cura di chi gli è attorno, mi prepara il piatto.
Una spaciugata che non avete idea.
Il riso al barolo si era fuso con gli gnocchi allo speck.
Nel piatto avevo già il bolo alimentare.
Meglio così...sarebbe stato più facile digerirlo.
Io mangiavo. La Mari mescolava e mi riempiva il piatto.
Se fosse specialità olimpica, a Pechino saremmo da medaglia.

Antonella, dopo essere partita male, ha proseguito anche peggio.
Stavo mangiando. La Roma stava dominando sull'Inter.
E lei, romana, stava attirando la mia attenzione per farmi una domanda.
Già mi immaginavo la profondità della questione...

"Scusa, ho bisogno di un consiglio...ci sono due ragazzi che sono molto amici che mi muoiono dietro..."
Io:"Brad, ma 'sto fenomeno ce l'ha con noi? Giuro, questo non è un pasticcio...è un abbaglio!"
Brad:"Claudiano, stasera no...io me la gioco domani..."
"...però ce n'è uno che è più esplicito, ma quello non mi piace...invece l'altro è molto timido, e io vorrei tanto che si facesse avanti. Io lo aspetto, ma intanto già mi sto guardando in giro...cioè...ce ne sarebbero altri che..."
La fermo.
Io:"Scusa, ma da me cosa vuoi?"
Antonella:"Un consiglio..."
Io:"Te ne do uno buono...Sparati!"

L'Inter aveva appena segnato...
E io ero già nella spirale ovale!

Dolce, caffè e amaro della casa.
Quindi fuori, alla ricerca di un locale che potesse contenerci tutti.
Ci incaminiamo sui navigli.
Pieno raso, mi muovevo a fatica...ma nonostante questo avevo ancora fame.
Troviamo il posto giusto e ci sediamo.
La casuale disposizione dei posti mi aveva collocato a debita distanza da tutti i miei potenziali pasticci. Bè non proprio tutti.
L'Inter aveva giustamente perso contro la Roma.
Ed una romana sedeva al mio fianco.

Prima di proseguire, mi soffermerei su un particolare.
Stasera vorrei parlarvi dei piedi.
Da me considerati come la parte meno nobile del corpo umano.
Questa mia convinzione ha profonde radici culturali e storiche.
Vi propongo subito qualche esempio.
Conoscete per caso qualche pittore famoso per aver dipinto piedi?
Di sicuro conoscerete pittori famosi per l'abilità artistica nel trattare i volti, le mani, i seni.
Non di certo i piedi.
Oppure conoscete per caso qualche "piede famoso"?
I libri di storia ricordano la gamba ferita di Garibaldi, la mano bruciata di Muzio Scevola, l'orecchio di Nicky Lauda, ma di piedi celebri nemmeno l'ombra.
Infine, prendiamo l'esempio di Maradona.
Dopo Cruijff e Pelè, il più grande.
Al suo piede sinistro deve ogni sua fortuna. "El pibe de oro".
Ma il mondiale nel 1986 l'ha vinto grazie ad un tocco di mano. "La mano de Dios".
Capite cosa intendo?

Antonella mi era seduta di fianco.
Per essere fine Maggio, la serata era alquanto pungente, e giustamente lei era completamente ed ermeticamente coperta.
Tutta a parte i piedi.
Ma quelli non erano piedi.
Non erano altro che due insaccati, tenuti insieme dai lacci dei sandali.
Enormi. Rossi. Spaventevoli.
Avete mai provato a gonfiare un guanto da chirurgo?
Ecco, immaginatevi questo e capirete come mi sono sentito...
A me proprio non andava di accontentarmi.

Io:"Scusa, ma sono piedi o gavettoni?"
Antonella:"Cos'hai contro i miei piedi? Sono perfettissimi. Tutti i milioni di uomini che ho rimbalzato mi han sempre detto che ho piedi magnifici. E poi io ci lavoro molto. Ci passo sempre sopra un unguento alla menta"
A quel punto Brad Pitt ha avuto un sussulto.
Vedendo che ormai rotolavo nel mio atteggiamento ostile, ha deciso di svegliarsi dal suo torpore.
Ci ha creduto. Questa volta avrebbe vinto lui, giocando in contropiede.
Sulle mie ceneri.
Brad:"Io i piedi gli adoro. Te li posso leccare?"
Antonella:"Cosa? Lui almeno è coerente. Te sei un viscido!"
Bè...magari non questa volta.

La serata era finita.
Veloci ci dirigiamo a casa.
Io:"Dani, siamo felici?"
Brad:"Le donne...se non ci fossero bisognerebbe gonfiarle!"
In un soffio siamo di fronte la casa di Dani.
Questa volta, per la prima volta, non c'è la mia Volvo ad aspettarmi.
Salgo sulla mia Opel.
Giro la chiave e la macchina si accende al primo colpo.
La stereo a palla mi avvolge.
L'aria condizionata mi colpisce con forza il volto.
Volvo che?

Vi stringo.
Claudio.

sabato 24 maggio 2008

Quando Claudiano...e la Volvo se ne va

E' andata via. Per sempre.
L'ho vista caricare sopra un carro attrezzi che non le tributava il giusto merito.
I suoi occhi stanchi. Il suo colore ormai sbiadito. Le sue forme ormai fuori moda.
Per me era la macchina perfetta. Io le macchine da bambino sapevo disegnarle solo così.
Era lei. La mia Volvo.
Chi ha avuto la fortuna di sfiorarla sa bene a cosa mi riferisco.
Io di mio padre non parlo mai.
E' una forma di rispetto. Soprattutto nei vostri confronti.
La Volvo era l'unica cosa di lui che sentissi veramente mia.
Quel tocco di metallo, aveva un'anima.
Nei suoi continui cigolii mi parlava.
E mi piace pensare che quell'anima non mi abbandonerà.
Io vi chiedo scusa per tutte quelle volte in cui vi ho costretto a momenti di puro terrore in sua compagnia, ma lei ero io.

Chi non amava lei, non poteva amare me.
E quindi io non posso che ringraziarvi di tutto questo amore.
Non ci ha mai abbandonato, e di sicuro non lo farà ora.

Un abbraccio.
Claudio.

mercoledì 21 maggio 2008

Servizio Mail del Politecnico...

Da: messaggi.automatici@ceda.polimi.it
Date: 21 maggio 2008 12.40
Oggetto: ComunicArte. Lezione-concerto con Daniele Gay

Quarto appuntamento della rassegna ComunicArte
Daniele Gay violinista,

Milano, Lezione-concerto
Ludwing van Beethoven,

sonata in Fa maggiore op. 24, “La Primavera”

Leila Negro, violino
Claudio Gay, pianoforte

26 maggio 2008, ore 11.30 - aula Carlo De Carli

Politecnico di Milano
Sede di Milano Bovisa
Via Durando, 10 Milano


...etc etc....

Ragazzi ma che cosa organizzate senza dire nulla?!?!
Ma sopratutto Leila Negro non l'avrete mica trovata in via Novara?
Vi vedrò il 28 giugno a Bologna oltre che in Bovisa?
Non ci posso credere...

sabato 17 maggio 2008

Quando Claudiano...e il tetto del 50

Ciao, schizzi d'arcobaleno! Come state?
Io sono da poco tornato dal mio allenamento.
A piedi nudi mi rilasso. Ne assaporo i benefici sotto la pelle.
Sto con voi.
Ne ho bisogno.

Il ricordo di ieri sera è ancora limpido in me.
Per quello che è stato, ma sopprattutto per quello che, a sentire le dichiarazioni della vigilia, avrebbe dovuto essere.

Le premesse erano per una serata alla grande.
Le premesse, come al solito, erano solo false illusioni.

Brad Pitt, incommensurabile nella sua personalissima via per ricercare la propria felicità e, nello stesso tempo la nostra, ha avuto per tutta la settimana un fastidiosissimo grillo che gli saltava da un orecchio all'altro.
Doveva farsi perdonare l'assenza delle tre amiche di Monza all'aperitivo di domenica.
Credetemi, nonostante glielo avessimo deliberatamente fatto credere, per noi non era affatto necessario.
No, non parlerei di una vigliaccata nei confronti di un caro amico, io lo definirei piuttosto un piccolo ed innocente fraintendimento.

Così, come vi dicevo, per tutta la settimana il suo chiodo penetrante è stato quello di organizzare una superserata.
Indimenticabile ed illuminata.
Con le tre ragazze di Monza in prima fila.
Doveva farcela. Ad ogni costo.
Per noi. Per se stesso.
Sarebbe stato il suo capolavoro. La sua Cappella Sistina.
Mi immaginavo i suoi occhi pieni di gioia nel vedere la sua creatura, poi magari resa eterna da una pagina scritta.
Come uno Steve Tyler, brutto come la GrandePunto, al cospetto di sua figlia Liv, bella come la Volvo.

Un piccolo dettaglio: se in questo preciso istante il pensiero della monaca dei Promessi Sposi vi sta sfiorando leggermente il pensiero, allora siete sulla buona strada per capire il suo ed il nostro entusiasmo.

Questa volta non ci avrebbe deluso.
Lavorava in silenzio. Sotto coperta.
Giocava d'astuzia. Non di forza.
Sarebbero cadute presto nella sua rete.
A noi solo il compito di attendere l'annuncio ufficiale.
E noi ne eravamo sicuri.
Presto un suo messaggio avrebbe raggiunto i nostri telefoni.
E così è stato.

Brad:"Domani sera in C.so ci sono 5 amiche mie di Monza..Ci troviamo alle 22.30 davanti al Toqueville." (ndr. Il messaggio è personale, e non compare nella sua interezza)

Il suo capolavoro prendeva forma. Le ragazze erano addirittura cinque, non tre.
Ero al lavoro. Leggo il messaggio. Alzo la testa. Ci ho creduto.
Mattia dei Palazzi era di fronte a me.
Io:"Cosa fai domani sera?"
Mattia:"Paccheranno!"

Il giorno dopo, un altro messaggio.
Brad:"E' finito il malocchio! Stasera ci sistemiamo...C'è anche quella con il coniglietto di playboy tatuato sulla patata...Chi entrerà nella tana del BianConiglio?"
Ero al lavoro. Leggo il messaggio. Alzo la testa. Ci ho ricreduto.
Mattia dei Palazzi, come sempre, era di fronte a me.
Io:"Cosa fai stasera?"
Mattia:"Paccheranno!"

Ecco a voi servita la falsa illusione.
Poco dopo. L'ultimo messaggio.
Brad:"Era troppo bello per essere vero..Il malocchio non è finito..Stasera niente monzesi...Cosa facciamo?"
Ero al lavoro. Leggo il messaggio. Alzo la testa, ma la riabbasso subito.
Mattia dei Palazzi, purtroppo, era di fronte a me.
Mattia:"Non parli? Hanno paccato eh?"

Ebbene si. Il Batman dei palazzi ci aveva preso anche questa volta.
Non c'è niente da fare. Non sbaglia mai.
Lui la vita la conosce. Lui la vita la sa.
E per me, averlo accanto in ogni istante della giornata è un vero piacere.

Io sono pazzo per la vita. Ne sono totalmente assuefatto.
E quando sei così innamorato di una cosa, come lo sono io, sei disposto ad accettare tutto. Sempre.
I bisbigli e le urla. Le carezze e le bastonate.
A volte però è dura, lo ammetto.
Non sono un eroe, e non mi piace apparire più forte, o comunque diverso da quello che sono.
Ci sono momenti in cui mi sembra di non capire nulla.
In cui mi chiedo mille volte il perchè certe cose mi siano date per poi essermi sottratte senza che nemmeno io abbia fatto in tempo a scartarle.
A volte le cose sono così semplici, da sembrarmi così ingarbugliate da stringermi il collo.
Quando è così. C'è ben poco da fare.
Mi siedo. E aspetto.
Qualcosa succederà.

Tanto, il "Codice dei Palazzi" ha sempre una risposta per tutto.
Ad esempio, lo sapevate che il "Codice dei Palazzi" ha un'unica unità di misura in cui quantifica ogni cosa?
Dalle lunghezze. Ai sentimenti.
Siete curiosi?
Immagino di si.
Tranquilli, non si tratta di nessuna barra in platino-iridio saltata fuori dopo un complicatissimo calcolo, contenuta gelosamente chissà dove.
Come sapete, queste erano le scemate che ci raccontavano a scuola.
La vita è tutt'altro.

L'unità di misura per eccellenza si trova a Rho. Via Capuana, 50.
Cos'è?
E' il palazzo per eccellenza.





Così ora sapete che se vi chiedono:
"Quanto sarà alto quell'abete laggiù?"
La vostra risposta non potrà che essere:
"Al massimo cinque piani del 50!"

Oppure:
"Quanto manca alla fine della partita?"
"Dani tieni duro, tra tre piani del 50 finisce tutto!"

Per dire che siete un po' giù di tono, potrete usare l'espressione:
"Mi sento un po' al piano terra del 50!"

Per dire che siete affamati:
"Mi mangerei dodici piani del 50!"

E via di seguito...

Infine non dimenticatevi mai dei sottomultipli:
"Guarda quel bambino, sarà alto al massimo tre gradini del 50!"
"Ci ho messo pochissimo, non più di uno zerbino del 50!"

Il Codice dei Palazzi.
What else?

Ma torniamo a bomba a noi.
Alla serata di ieri.
Brad aveva fallito.
Ma prendere un po' di pioggia ci avrebbe fatto bene comunque.

Saremmo andati al SanBarth. A Rescaldina.
L'appuntamento era alle 21.45 sotto casa mia.
AleBerta alla guida della mitica NonnaMobile con tanto di fazzolettino svolazzante sulle prese d'aria ad indicarci l'autonomia di ossigeno nell'abitacolo, Brad Pitt con le sue fiammanti mini-sigarette ricevute in regalo da mio zio Pier ed infine io.
Alla rotonda di Saronno ci saremmo uniti a Tuccio.
No non dimentico nessuno.
Ragazze. Niente.

Rivedere Tuccio è sempre un vero piacere.
Lui è il nostro baluardo contro i cattivi.
E' un ufficiale della Marina Militare. Elicotterista.
A breve lo faranno Tenente, ma quando gioca a pallone con la selezione
del suo corpo è "Il Capitano".

"Fammi volare Capitan senza una meta
tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più
Nel suo occhio c'è l'azzurro, nel suo braccio acciaio c'è,
nero è il suo mantello, mentre il cuore bianco è...
Capitan Harlock!"

Per noi è come avere un figlio che studia in un collegio in Svizzera.
Ogni volta che, dopo un mese passato a lottare con straordinari e trasferte,
mi arriva lo stipendio e l'occhio mi cade su tutti quei soldi trattenuti dallo Stato, mi
viene da pensare:
"Ma porca pu...No, dai non fare così. E' per Tuccio. Lui è in Marina. Gli servono le scarpette pulite, la benza per l'elicottero, le matite appuntite..."
E li mi calmo...

Poi quando torna a casa, e ci racconta della sua sfavillante carriera, non possiamo che esserne felici.
Per un figlio si fa questo ed altro...ma sempre a patto che la pagella continui ad essere così buona.
Sia ben chiaro.

Entriamo al SanBarth.
Desolatamente vuoto. Come noi.
La cameriera ci rassicura.
"Qui la vita comincia a mezzanotte!"
"Davvero?"
Rescaldina bellavita. Infatti la troupe di Lucignolo è sempre qua!
Ma và...!!

I mojiti erano tremendi. E l'odore era infernale.
La pioggia aveva risvegliato il mostro della biologica del locale. E io me ne sentivo avvolto.
Rescaldina dolce aroma.
Arriva mezzanotte. Quindi l'una.
Ma di Rescaldina bellavita, nemmeno l'ombra.
Scappiamo a casa di corsa.
Forse ho trovato un modo per trovare sonno la sera.

Salutiamo Tuccio, e ci riposizionamo sulla NonnaMobile di AleBerta.
Ci guardiamo negli occhi.
AleBerta:"La Mari ci ha invitato nella sua mansarda, andiamo?"
Brad:"Siiiiiii!!! Ci penso io, la chiamo e le dico che arriviamo"

La Mari al telefono con Dani ci ha rimbalzato.
Non era la serata di Brad Pitt.
Pazienza.

Oggi è Sabato, credo che stasera mi prenderò le ferie e starò a casa.

Ora vi lascio. Ma tornerò presto.
Sapete, di recente mi hanno portato sul tetto del 50.
Sono qui solo.
Seduto. Aspetto.
Qualcosa succederà.
Non avete idea di come sia meraviglioso il mondo da quassù.
Tra poco, il sole si abbasserà.
Ci sarà un trionfo di colori indescrivibile.
E io questo spettacolo non intendo proprio perdermelo.

Un ultima cosa, non vorrei che Steve Tyler si sia offeso per quella storia della GrandePunto.
Facciamo così, mi metto una mano sul cuore e rendo immortale anche lui.
Per cortesia, silenzio.

Come and save me tonight
I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure


Vi abbraccio.
Claudio.

martedì 13 maggio 2008

Quando AleBerta... perchè Claudiano ha il manico molle

Cari amici che ci seguite in questo viaggio, mi rivolgo a voi...

Si, voi che quotidianamente trovate il luccichio della vostra giornata in queste pagine.
Voi ai quali riusciamo a regalare a un sogno o semplicemente un sorriso.

Proprio voi, che perdete ore di lavoro persi nella lettura dei nostri pensieri.

Scrivo pensando a voi, tutti e 2!
Lo so come intro non è il massimo e non dura due pagine, ma si sa, non tutti scrivono come Claudiano e io ho sempre avuto il dono della sintesi.

Proprio lui, Claudiano, ve lo ricordate quello che scrive pagine di flussi di coscienza, voli di fantasia, sogni di rock & roll... il manico molle.
Ma si può che manca la mail della domenica?! E non la solita domenica a Rho alla Tana (la nostra bat-taverna), stavolta si faceva sul serio!

Messaggio di Dani: "domenica al puerto alegre, ci 6?"

Che domande, la domenica sera sono sempre in servizio! Ormai a casa i miei nemmeno mi mettono più il piatto in tavola...
Il programma prevedeva l'arrivo da monza di 3 educate amiche dei gay non praticanti.

Beh per venire apposta da Monza a cercarsela devono essere davvero dei tipini interessanti, ho pensato.

Oltre a loro nello stesso locale ci sarebbe stata la festa di compleanno di una ragazza, e dato che io ero il suo regalo non potevo certo mancare.
Invitata d'eccellenza la ligia che nonostante tutto ha sempre tanto da insegnarci.

Dopo una lunga lotta per il parcheggio arriviamo al locale. Per fortuna la festeggiata almeno la conoscevo di vista, dato che oltre ad essere il suo regalo sarei stato l'imbucato speciale della festa.

Si perchè di 30 persone ne conoscevo di vista si e no 2, ma in fondo poco importa, la ligia non aveva mai visto nessuno di loro.
I Cilli erano in gran forma, ma Claudiano già dai primi minuti dava i segni di manicomollite...

BUUUU, avrebbe detto la Giusy, cercando una filastrocca che risolvesse la triste situazione!

Claudiano, la domenica non è fatta per i rimuginamenti, lo sai!
Seduti al tavolo si cerca almeno di conoscere le ragazze in zona. Primo passo è il fare capire che siamo anche noi invitati...

Avete presente il film 2 single a nozze, dove i 2 in questione cercano di spacciarsi per lontani parenti degli sposi per rimorchiare... beh qualcosa di molto simile.
Una volta segnato il territorio bisogna capire quali ragazze sono accompagnate. Perchè noi siamo gentiluomini ma sopratutto siamo allergici ai cazzotti sul naso.
Una ragazza splendida era seduta proprio davanti a me. Capelli mori, vestito verde, occhi bellissimi... Larento mi si avvicina, la guarda, mi guarda... io la guardo, lo guardo...
Claudiano ci salva e in un orecchio mi dice: "ragazzi quello seduto lì è il moroso!"

Per "lì" intendeva di fianco a me a capotavola, posizione ottimale per un destro d'antologia.

"Ma sei sicuro?" e Claudiano: "prima le faceva le carezze e le parlava all'orecchio".

Pure Claudio mi stava parlando all'orecchio ma non mi accarezzava e questo mi ha tranquillizzato un po'.
I nostri sguardi dopo questa notizia si fecero cupi. Restammo ancora qualche minuto ad osservarla, persi in quei profondi occhi neri e poi andammo via...
Claudiano no, lui oltre al manico molle aveva anche il sedere pesante e lo lasciammo alle sue domande irrisolte.

Lanciati nella pista cercavo facce vagamente familiari, ma molto vagamente.

Improvvisamente una ragazza dal fascino asiatico, anzi filippino, risvelgia in me qualcosa di ormai dimenticato.
Mi raccomando la regola del codice: dei morti non si parla! Ma ci siamo capiti...
Comincio a ballare con lei e con la ragazza a cui ero stato poco prima regalato, quando arriva Dani...
Guardo lei, guardo lui...
Dani guarda lei, guarda me...
Penserete, è il momento del panino!
Invece no, Dani si avvicina e mi dice: "Quella lasciala perdere è fidnazatissima!" "Ma noooo! pure lei! Come quella al tavolo che è appena andata via!" e Daniele mi finisce dicendomi "Ma guarda che quello lì al tavolo con lei era suo cugino..."

Sono sicuro che da qualche parte c'è una regola che dice: "quando ti imbuchi, procurati le informazioni sugli invitati se vuoi evitare guai e fregature"
Mattia che capitolo è del codice? O forse la dicevano nel film?

Non lo so, ma ormai era tardi... E Claudio? Boh...
Non ci restava che ballare spensieratamente e con poche illusioni.

Ma all'improvviso quando ogni speranza sembrava spegnersi a darmi man forte entra in azione la ligia.
Manovra impressionante nella sua rapidità ed efficacia: in un secondo entra in pista, conosce la filippina, me la presenta e inizia a ballarci come se fosse la sua migliore amica!
Ma io ancora vado in giro con Claudiano?! Buuuuuuu!
A proposito dov'è?

Eccolo, arriva con i gay non praticanti e ci dice che stanno andando via. In effetti le 8.30 erano passate da un pezzo e Larento non resiste molto dopo quell'ora.
Appena si allontanano in pista inizia il delirio. Io e la ligia in mezzo a ragazze e ragazzi sconosciuti a saltare abbarcciati a ritmo di Vasco!
Che minuti incredibili, già mi immaginavo i discorsi di quei ragazzi all'usicta.
"Ma quei due chi erano?" "Boh, ma non erano amici tuoi?" "Io non li ho mai visti..."

All'improvviso sento dietro di me bracciate a stile libero molto familiari... Claudiano!! Forse irresistibilmente attratto dal ritmo, o forse dall'adrenalina si era lanciato in pista, meglio tardi che mai!
Ormai però le energie erano poche e in fondo poteva anche bastare. Quello che si poteva fare era stato fatto, la torta era finita, lo spumante pure...

Non ci restava che salutare in modo più o meno casuale tutti quelli che avevamo intorno e ritornare verso la macchina.

La Ligia: "Carina quella ragazza mora!" io: "Lo so ma è strafidanzata... però tu il cell potevi chiederlo" Lei: "Mah, forse me l'ha pure detto ma non capivo nulla... per me è bisex..."
Vabeh, mai che capiti una bisex fidanzata con una ragazza. Chissà magari al prossimo compleanno.

Ma le 3 di monza chi erano? Ma c'erano? Boh...

Un grande abbraccio a chi più ne ha bisogno

e uno un po' più piccolo per chi ne ha già tanti

Ma sopratutto un bacio come dico io


Sempre vostro
Ale

sabato 10 maggio 2008

Claudiano e il pensiero felice

Ciao splendidi lampioni che mi illuminano la vita... State bene?
E' un po' che non mi dedico a voi...e me ne scuso...ma ho avuto altre cose per la mente in questi giorni.
Ma ora sono qui...e sono intenzionato a prendermi i prossimi tre minuti della vostra fantastica vita.

Le settimane volano. In un attimo ti ritrovi al sabato.
Domani, è già domenica.

Stamattina sveglia prima del gallo.
Il sabato è il suo giorno libero.
Dovevo lavorare.
Purtroppo è il giorno libero anche della fata della colazione.
Si, lo ammetto, abito con il capitan Findus nella casa del Mulino Bianco!

Esco di corsa a digiuno.
Alle 7.59 ero già avvolto dal mio banchetto. A Legnano.
Completamente solo. Nel silenzio più chiassoso.
Il mio socio avrebbe bigiato anche oggi.
Il caffè di metà mattina non ha senso...senza di lui che me lo prepara!

Non è stato un problema...in un attimo è arrivato mezzogiorno.
Timbro e via di volata.
Dovevo raggiungere Caronno per le 12.30.
Allenamento!
Non potevo mancare. La prossima gara è a fine mese.
Ancora non sono stato iscritto.
E io voglio assolutamente esserci.

Naturalmente arrivo con quei sette minuti di ritardo che mi fanno meritare la consueta occhiataccia dell'allenatore.
Ma lo sapete...noi fenomeni, noi artisti, noi solisti, siamo immuni dall'autorità del direttore d'orchestra.
Giusto?
Mah!

Al sabato l'allenamento è del tutto particolare, perchè è come una grande festa.
Ci sono sempre tutti.
Ed io, per il motivo per cui questo accade, ho una comprovata teoria.
Il sabato è universalmente riconosciuto come giorno di doccia (come la vigilia di Natale), e obbiettivamente quella della piscina a venti centesimi è un incommensurabile affare!
Vero Gioia?
Se scopre che l'ho scritto mi ammazza!

Come vi dicevo il bello dell'allenamento del sabato è che nessuno manca mai.
Il rovescio della medaglia è però che, se arrivi tardi come ho fatto io, la scelta della corsia è praticamente obbligata.

Mi guardo intorno.
C'era un'unica possibilità. Un unico posto libero.
La vasca dei fenomeni.

Ormai ero lì. Non potevo tirarmi indietro.
Nella vasca dei fenomeni completamente a digiuno.

Cuffia.
Occhialini.
Sono strettissimi. Mi sento opprimere intorno agli occhi e sul naso.
Lo scherzetto della Ligia è antipatico e fastidioso.
Ma per ora non me ne importa.

Entro in acqua.
Che strana percezione.
Non nuotavo qui da circa un anno.
Da quando cioè non avevo conquistato l'accesso agli italiani.
Altri tempi. In tutti i sensi.

Sono in acqua, i miei compagni lo sono già da un pezzo e hanno appena ultimato il riscaldamento.
Si comincia subito.
E subito si fa sul serio.
Nella vasca dei fenomeni completamente a digiuno, senza il ben che minimo riscaldamento.

Se solo avessi potuto, avrei di sicuro scommesso sull'arrivo della lettiga.

C'era solo una cosa che potessi fare.
Chiudo gli occhi e mi aggrappo al mio pensiero felice.
Si, il mio pensiero felice.
L'arma in più che ho oggi.
Un pensiero felice può renderti talmente leggero da permetterti di volare, come Peter Pan.

E io dovevo essere perfetto.

Si parte.
Mi sento strano.
Bene.
Benissimo.
Ho la completa percezione di me.
Della mia posizione. Della mia forma. Del mio movimento.
Sento anche la minima gocciolina che mi accarezza il corpo.
Questo è il segno che ci sei. Non solo di cuore.

La testa ha dato l'ordine. Il corpo ha risposto.
Sento come frantumarsi il dolore alle spalle e alla schiena.
Ora ho capito a cos'era dovuto...nuotavo con il freno inserito.

Le mie braccia girano. E girano alla grande.
Le mie gambe mi tengono altissimo.
Sento l'acqua nelle mani come se fosse sabbia.
La sposto, e la getto dietro di me.
La mia testa fende l'acqua. Come un coltello caldo nel burro.
Incamero aria per quel breve istante da permettermi le mie cinque bracciate.
Una volta a destra. Una volta a sinistra.

Le mattonelle sotto di me scorrono via veloci.
Non le distinguo. Ne vedo solo una. Enorme.

Vedo i miei compagni nelle altre corsie. Fanno fatica.
Arrancano, quasi fossero zavorrati.
Io sono leggero. Tanto leggero.
Io sono veloce. Tanto veloce.
Io sono Peter Pan.

L'allenamento termina.
L'allenatore viene verso di me e mi sorride.
Neanche ricordavo che avesse i denti.
La prossima gara ci sarò.
E di sicuro non mancherete nemmeno voi.

Vi auguro di cuore un pensiero felice come il mio.
Un abbraccio.
Claudio.

domenica 4 maggio 2008

Claudiano...e il centro del cuore

Ho bisogno di incontrarti. Di stare insieme a te.
Sarai il riferimento del mio andare.
L'unica ragione. L'unico sostegno.
Al centro del mio cuore ci sarai solo tu.
Vedo il cielo. Anche lui gira intorno e non ha pace.
C'è un punto fermo.
Sei la stella. Fissa. Sicura.
Splenderai. Sarai il mio significato.
Ciò che farò sarà soltanto amore.
Tutto ruoterà intorno a te. In funzione di te.
Non importerà il come, il dove, il se.
Al centro del mio cuore ci sarai solo tu.

venerdì 2 maggio 2008

Claudiano e la vita fantastica

Buonasera, anima candida!
Sei ancora qui da me. E io ti ringrazio.
Voglio onorare al meglio la tua presenza. Sarò la tua guida. Sarò la tua luce nel buio.
Quindi rilassati, e abbandonati a me.
Non pensare a nulla.
Spegni completamente il cervello.

Quando sei con me, il tuo cuore è l'unica cosa di cui tu abbia bisogno.

E' un attimo.
Il mondo attorno a te è già cambiato.
Niente teatro. Niente folla pigiata e assetata di emozioni.
Questa sera saremo solo io e te.
A cavallo di una stella.
Ti mostrerò tutto da qui.

Il racconto comincia da molto lontano.
L'unica cosa che sappiamo è che comincia ora, il sapere quando finirà purtroppo è impossibile.

Sono in autostrada. Sto tornando dopo due giorni trascorsi a Strasburgo per lavoro.
Finalmente, ho rotto la curiosità su che aspetto avesse Vanessa.
Ragazza francese, di origini indiane.
E' tutto quello che posso dirvi.
Il suo capo mi marcava strettissimo.

Mi raggiunge un messaggio.

Dani:"Stasera si esce!Non dire che sei stanco!"

Giungo a casa.
Non vedevo mia madre da un paio di giorni, e il raccontarle quel poco che mi fosse capitato era completamente nei miei desideri.
Ma purtroppo non avevo abbastanza tempo.
Tra esattamente tre quarti d'ora Brad Pitt sarebbe stato sotto casa mia.
E in più mio fratellino Mauri si era preso la briga di andarmi a comprare la pizza.
Se non l'avessi mangiata, dai suoi 95Kg per 187cm di palestra, mi avrebbe di sicuro annodato le braccia attorno al collo.

Quindi velocissimo, onoro mia madre con il tipico saluto militare, le stampo un bacio sulla guancia e inizio a liberarmi dell'armatura che indossavo per infilarmi nella doccia.
Sapevo che non dovevo farlo.
Sapevo cosa avrei innescato nonappena mia madre avesse capito che ero di nuovo in partenza.
Purtroppo non avevo scelta.
Vedo mia madre dietro di me. Velocissima. Arzilla come una gazzella.
Provo a seminarla. Tutto inutile.
Ormai il juke box di altri tempi si è acceso con la sua canzone.
Di filato. Senza fiato.
Questo è il suo rap.
Chi l'ha provato sa di cosa sto parlando.

Mi riferisco a quella interminabile quanto annegante raffica di domande a cui nenche la più rinomata tavola rotonda avrebbe le necessarie abilità per rispondere.
Raffinate. Celeri. Senza inizio nè fine. Continue.
Ne sei investito completamente.
Ogni domanda è come una secchiata dalle cascate del Niagara.
Tutte legate assieme. Senza un pausa. Senza una virgola. Niente di niente.

Completamente nudo, mi fiondo nella doccia e accendo il getto sopra di me.
"DoveVaiConChiVaiBeviTiDroghiL'haiMangiataLaFruttaNonTiSembra
DiEsagerareQuestaCasaNon....
"
Silenzio.
L'acqua nello scendermi addosso copriva completamente qualsiasi rumore.
Ne sentivo i benefici, e adoravo sentirmene avvolto.
Quando un pensierino diabolico mi attraversa leggero la mente...Chissà se...
Chiudo l'acqua...
"TiSembraQuestaLaManieraDiComportarsiSei
UnSelavaggioNonPuoiFare...
"
Non avevo dubbi. Era la versione integrale...

In un attimo mi asciugo e mi preparo.
Una volta vestito mi dirigo in cucina.

Mio fratellino era li, ad aspettarmi.
Mi guardava, tra il dritto e il rovescio con un ghigno che conoscevo.
Vedete, io sapevo benissimo cosa era capitato.
Di sicuro qualcuno gli avrà detto:
"Mauri và a comprare la pizza a Claudio che torna dalla Francia, di sicuro gli farà piacere..."
A quel punto lui, costretto e contro voglia, cosa può fare.
Semplice, sarà corso a comprarmi la pizza ma con un'accozzaglia di ingredienti inimmaginabile.

La pizza è sul tavolo. Lui accanto a me.
Alzo il cartone.
PomodoroCapperiZolaCipolle.
Mauri:"Ti ho preso la tua preferita!!"
Avrei mai potuto rifiutarmi di mangiarla?
Pensate ai nodi alle braccia.
La risposta è semplice. La risposta è no.

Sono a casa da neanche mezz'ora, se adesso vengono qui mia sorella e il moroso vinco il jackpot.

Mi infilo l'ultimo angolo di pizza in bocca.
Inebetito, dalla stanchezza e dalla cena esco fuori.
Brad Pitt, fresco di rasata, era già sotto casa mia ad aspettarmi.
Salgo in macchina. Stranamente non mi saluta. E cosa ancor più grave non parte.
Mi fissa con lo sguardo di chi ha il diritto di sapere qualcosa...non capisco.
Non so cosa gli sia preso...

Ma in un secondo, la mia mente si schiarisce...
Ero in Francia e gli avevo parlato di Vanessa...
Ora lui aveva lo stesso mio sguardo di quando è tornato da Santo Domingo a Pasqua.
Io:"Un cazzo!"

Ora si parte.
Ci dirigiamo verso casa di AleBerta.
Lasciamo la macchina, e ci infiliamo sulla sua.
Io giacevo in posizione fetale nei sedili dietro.
La guida di Ale mi cullava.
Mi sarei addormentato molto volentieri.

In una passata giungiamo sui navigli.
Percheggiamo. E ci incamminiamo.
Era presto.
Il programma infatti recitava che verso mezzanotte ci saremmo riuniti con Fulvio, il Diavolo, Massy&LaFede.
E provate ad indovinare dove?
Coraggio, potete farcela...assimilate bene i due indizi...Fulvio...navigli...
Mi voglio rovinare...vi do l'ultimo indizio...Tesserina da finire...
Esaaaaaaaaaattooooooo!!
Fontanelle!
Qualcuno ha gridato: "Che palleeeee!!!"..????
No? Mah, forse l'ho sognato.

Noi tre, soli, giravamo per quelle vie senza una meta precisa.
In cerca di qualcosa. O forse di qualcuno.
Il Codice dei Palazzi dedica un paragrafetto a questo.
Tre è il numero perfetto.
Se giri solo...sei uno sfigato.
In due...si è due culattoni.

In tre?
Bè in tre...due culattoni, e uno sfigato.
Non avevo dubbi.

Ci muovevamo con passo agile decidendo in quale locale fermarsi per un paio d'ore.
Quando il mio sguardo cade su un gruppo di ragazze fuori da una discoteca. Lontano da dove ci trovavamo.

L'ex Dune Mosse. Proprio di fronte al barcone.
Certo, definirle ragazze è veramente esagerato.
Erano fin troppo piccole. Non avevano neanche l'età di bigiare visto che, secondo me, a scuola ancora non ci andavano.
Guardo Ale. Ci siamo capiti al volo.
Nei suoi occhi c'era tutta la speranza nel riuscire a portare via Brad Pitt da quella mattonella prima, che lui potesse accorgersi di cosa c'era di fronte a noi.
Troppo tardi. Purtroppo Brad Pitt non abbandona mai il suo infallibile radar.
Lo vediamo. Con quel prurito. Già è in fibrillazione.
E' agitato. E' la Scheggia. Impazzita. Incontrollabile.
Come due grilli parlanti con un Pinocchio scalmanato proviamo a portarlo via.
Brad:"Raga avete visto. Dai fermiamoci. Dai. C'è una con l'apparecchio che ci fissa. Dai entriamo qui. Ne prendiamo due a testa e poi usciamo"
Ale:"Dani, fa il bravo. Andiamo via. L'apparecchio lo porto anch'io, rischio di incastrarmi"
Brad:"Claudiano..."
Io:"Lasciami stare...sono in fase manico molle!"
Brad:"Allora ne prendo sei per me!"
Ale:"Ma prendine dieci! Dai andiamo via"

Brad Pitt lo conoscete. Non è cattivo. La sua coscienza lo è stata, impiccandosi quando lui aveva solo tre anni.
Ma a lui pensiamo a noi. Non c'è pericolo.
Bè...a volte il pericolo c'è stato!

Lo portiamo via. C'era solo un modo per calmarlo.
Lo portiamo al King's Pub. C'era la partita.
E per lui la partita è come la Kriptonite per Superman.
Ci sediamo.
Sentivo addosso la stanchezza. La luce soffusa del locale dava sollievo alla mia vista.
Avrei voluto socchiudere gli occhi.
Per un po'.
La partita finisce, e veloci ci dirigiamo all'appuntamento.

Raggiungiamo il locale e immediatamente ci viene assegnato un tavolo per metà occupato da due damerini in giacca e cravatta.
Mi dispiace, ma quello non è proprio l'abbigliamento adatto ad un posto del genere, dove il più educato parla con i rutti.
E' come presentarsi ad una festa di Carnevale vestiti da Babbo Natale.

Sapevamo che Fulvio ci avrebbe presto raggiunto. Dovevamo ordinare prima che lui arrivasse.
L'incubo di un'altra serata a base di cavalieri si stava avvicinando velocissimo verso di noi.
A quel punto Brad Pitt, ha un'idea geniale:
Dani:"Prendiamo due litri di birra&gazzosa e spacciamola per Tennet's Super. Questa sera li stendiamo tutti."
Birra&gazzosa. La nobile bevanda dei nonni al mare.
Io l'ho sempre sentita chiamare "Bicicletta" ma sinceramente ne ignoro il motivo.
Forse perchè, se dopo due bicchieri il nonno in questione non è in bicicletta, non riuscirà a raggiungere il bagno di casa per svuotarsi la vescica.

Il tempo di ordinare e Fulvio, il Diavolo e la Fede fanno il loro ingresso nel locale.
Massy non c'è. E' malato, ma credo che fortunatamente lo rivedremo presto.
Non rivedevo la Sonia da tantissimo tempo. E il rivederla con Fulvio mi fa molto piacere.
Spero tanto che la tempesta sia passata.

La Sonia si dirige verso di noi. In forma. Agile. Stupenda.
E' la prima della fila.
Non mi vedeva da Gennaio, ma invece che correre per buttarsi con energia verso di me, che fa?
Si ferma da quei due tizi al tavolo con noi, li saluta e si presenta educatamente come se fossero nostri amici.
Diavolo...questi due culattoni...con noi??
Ma vaaaaa!!!

Ci sistemiamo. E Fulvio ordina i suoi soliti migliaia di bicchierozzi.
Per lui, sistemata la tessera...sono sistemati tutti.
La serata è stata davvero piacevole. Non ero molto di compagnia. La stanchezza mi copriva come una coperta non permettendomi di muovermi.
Ma stavo bene. Quello che contava era questo.
Verso la fine della serata Brad Pitt, che quella sera si era cibato di pane e Kant mostrandoci di quanto fosse saggio disse:
Dani:"Fulvio, com'è che quando c'è da riempire quella cavolo di tessere vieni con noi, mentre quando c'è da bere gratis vieni da solo?"
In effetti...
La serata era finita.
Dritti a casa.
Il giorno dopo ci avrebbe atteso un'altra giornata campale. Colico. Lago di Como. Kite Surf.

Sento il mio telefonino squillare. Sono le dieci e un quarto.
E' Brad Pitt che mi cerca.
Dani:"Ho parlato con Cristiano. C'è sole e vento. Si va a Colico!"

Tempo un'ora e sono sotto casa sua. Salutiamo al volo Larento, sempre più brutto nelle sue tenute casalinghe, e quindi via.
Veloci. Alla volta di Colico.
La mia barba era lunga e non curata.
In quel momento non ero il solito tronista. In quel momento mi sentivo un surfer.

Giungiamo a Colico. Ci accorgiamo che le condizioni climatiche non erano come quelle che ci attendavamo.
Il vento era inesistente. E il tempo era minaccioso.
Gli sport che dipendono dal vento sono così...fai un'ora di strada con entusiasmo, ma non è detto che questo basti per venire premiati.
Sulla spiaggetta fissavamo le bandiere. Le fronde degli alberi.
Scrutavamo ogni millimetro di aria in attesa di un movimento. Di un alito caldo.
In quei momenti, cerchi aiuto nella fata che più ti è vicina.
Di sicuro lei soffierà verso di te.
La speranza è che quel vento, destinato a noi, non ci venga poi sottratto durante il suo tragitto.

Il vento sembra alzarsi. Ci prepariamo.
Muta. Salvagente. Trapezio.
Veniamo caricati su un gommone alla ricerca di una zona di lago con il vento adatto.
Il gommone salta veloce. Sento l'aria bagnarmi il viso. La cornice è stupenda.
Il lago. Le valli in lontanza. Le ville signorili. Le casettine isolate.
Tutto questo, parte di un quadro meraviglioso ed emozionante.
Ma purtroppo niente vento.
Niente di niente.

Facciamo ritorno mesto alla spiaggetta.
Saremmo dovuti ritornare ancora per la nostra lezione.
Prima però...l'insegnamento.
Non siamo venuti qui per niente. Il destino ci ha voluti qui.
Siete curiosi?
Chiedete a soldato Palla di Lardo!




Velocissimi corriamo a casa.
Anche per questa volta ci starò poco più di un'ora.
La sera saremo al Porto Alegre.
Per la festa di laurea di Fulvio.
Bravo Fulvio. Ottimo lavoro.
Ora non ne mancano tanti. Solo due...e ci saremo tutti.

Mi ricordo l'ultima festa di laurea a cui ho partecipato.
Era quella di Checco. A novembre.
La mia vita in quel momento era profondamente diversa da quella che è oggi.
Altro presente. Altro futuro.
Forse ero diversissimo anch'io.
Ci sono stati momenti difficili.
Ora mi sento che, per quel tanto che mi è stato tolto, qualcosina sono riuscito a guadagnare.
Ho me. Ho la consapevolezza di poter contare su di me. Sempre. In qualunque istante.
Non ho più quello che avevo prima, ma non ho quella smania di bruciarmi per cercare di ritrovarlo subito.
Oggi sono io. La mia forza e la mia sicurezza sono ciò che uso per andare avanti.
Ora è così. Fra due minuti si vedrà.
Il destino mi ha colpito. Ma sono di nuovo in piedi.
I miei pugni chiusi, alti mi proteggono.
E se mai il destino mi apparirà dicendomi che il vuoto che sento dentro non potrà mai più essere riempito...
Bè, la mia risposta non potrà che essere una. Col sorriso a tagliarmi il volto.
"Meglio a me che a qualcun altro!"
Sono pronto. Il resto verrà da sè.

Eccoci qui tutti...attorno a tre tavoli per quanto siamo belli...
AleBerta finalmente con Lele, la Ligia (è il suo terzo SI! di fila, ormai è una di noi), Brad Pitt, la Giusy (Tarantolata), Checco e Roxy (pantaloni rossi e balcondavanzalino), Denise e Lucio (cravatta rossa: The Godfather), Prince (giubbetto da moto nonostante neanche avesse guidato), Nick (grandioso in verde) con signora, Guido, Massy e la Fede con cugina e moroso, il Diavolo e Fulvio, lo scuro festeggiato.
E naturalmente chi non ho avuto l'educazione di nominare.

Il mio pensiero corre veloce verso chi avrebbe voluto esserci, e verso chi non avrebbe mai potuto esserci.
Verso chi c'era e verso chi un giorno magari ci sarà.
Chi non c'è, è comunque con noi. Sempre.

Aperitivo condito con ogni graziosità e quindi di corsa in pista a ballare latino americano.

La pista è grande abbastanza per tutti noi.
E' una festa. Ci si diverte.
Il ballo per me è sempre stato un problema. Non ho orecchio per il tempo, quindi non posso che muovermi scoordinato.
Faccio ridere, me ne rendo conto.
L'importante è non curarsene.
AleBerta teneva calma e rigore prussiane. Aveva di che pensare, ne sono certo.
La Giusy era agitata. Saltava come un grillo. Tenerla era praticamente impossibile.
Brad Pitt, un leone in gabbia.
Ha ancora quella diffida che gli pende sulla testa.

E quindi quelle due ragazze in bianco. Stupende, con un futuro radioso davanti.
Erano li, quasi nude. Accompagnate da due loschi figuri.
Si lasciavano baciare e toccare a piacimento.
Il mondo è anche questo. Il fatto è che ancora non ne sono abituato.

In un attimo è notte.
Con la Giusy torniamo a casa.
Guida lei, dalla sua alta esperienza di tre mesi di patente.
E' sicura e agile. Forse troppo, per uno come me.
Alza lo stereo della macchina al massimo.
E inizia a schiacciare come se fosse in un circuito.
Come dice Brad, "Lei si galvanizza con la musica.
La musica in lei agisce come un potente doping.
E' come l'Ipod per i corridori della maratona di New York".
In effetti come teoria non fa una piega.

Io:"Dani, siamo felici?"
Giusy:"Ascoltate sto pezzo, è stupendo!"
"E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita, che fantastica storia è la vita!"

Non amare le cose che ti dico.
Se devi amare.
Ama noi.
Un abbraccio.
Claudio.

La teoria di Brad

Volevo esporvi una mia teoria sviluppata negli ultimi 2 anni che sicuramente potrà essere molto utile a tante persone. Anche se ogni volta che ho provato ad illustrarla sono stato deriso e frainteso proverò a spiegarvela nel modo più scientifico possibile. Tenetevi forte perché senza falsa modestia sto per riunire in un solo concetto molte delle ricerche mediche, fisiche e socio-pedagogiche fatte dall’uomo.. bhe forse sto un po’ esagerando..

Partiamo dalla mia esperienza personale: due anni fa avevo un torcicollo che durava ormai da 2 mesi, ho deciso di comprarmi la prestigiosissima panca invertente. Una bellissima panca che come suggerisce il suo nome ti permette di restare a testa in giù (con le caviglie ancorate) e dicono che da sollievo alla schiena. Certo che quando lo compri in internet non c’è scritto da nessuna parte che è molto ingombrante e che devi avere il posto dove metterla. Fatto sta che quando è arrivata a casa tutta smontata ero contentissimo ma man mano che la mia opera prendeva vita una domanda echeggiava nella mia mente: “E questa cosa dove caxxo la metto?”. Meglio tralasciare quello che ha detto mio padre quando l’ha vista ma era abbastanza incaxxato..
Dopo 2 o 3 applicazioni mi resi conto che quella panca era veramente miracolosa e il torcicollo era finalmente passato. Dopo pochi giorni con il collo e la schiena completamente sistemati comparse un nuovo sintomo.. cominciai ad avere uno strano tick all’occhio. Mi era gia capitato in passato quando ero stanco ma era una cosa che durava per poche ore.. Questo tick molto persistente durava ormai da una settimana quando decisi di andare dal medico nella speranza che conoscesse qualche miracolosa pomata ma come al solito questi medici non sanno proprio niente, vanno sempre per tentativi (non capisco perché guadagnano così tanto sti ciarlatani). Si è limitato a dirmi “te balà l'oc!” (io: “grazie l’avevo capito”) “Ma sei nervoso? Hai qualche problema?” (io: “noooo.. arrivederci”).
Dovevo risolvere questo problemino che mi faceva assomigliare sempre più al temuto e odiato prof. Mantegazza.
Ero tranquillamente seduto e rilassato quando ho finalmente trovato la soluzione: quando mi mettevo a pensare ai miei problemi, le cose che vorrei e non ho più e bla bla bla ecco che il tick all’occhio scompariva.. Eureka!

Non so se è chiaro di cosa sto parlando ma non certo di un modo per far scomparire i dolori, al contrario, il tuo dolore ha un motivo, soffrire è come liberarsi dei piaceri del passato. Alla base del mio discorso molto più scientifico di quello che può sembrare c’è un principio fondamentale. Una delle poche leggi valide in tutto l’universo, senza alcuna eccezione, una legge semplicissima, forse la più semplice. Vi domandate di cosa sto parlando.. ma è banale, è l’equilibrio!

La mia teoria è che ognuno ha una soglia minima di dolore che deve avere e che assolutamente non può eliminare altrimenti torna da un’altra parte o sotto un’altra forma. Lo scopo della vita non è quindi eliminare il dolore ma tenere questo dolore al minimo.

Per illustrarvi meglio questa teoria mi riaggancio alla mail di Claudiano di giovedì 24 aprile 2008: Quando la Gioia e l'Ilenia ritornano da Claudiano “Sentivo dolore ovunque. Anche in punti in cui non credevo fosse possibile. Avevo male alla spalla sinistra. Martedì il dolore era a quella destra. Io non sono un medico, ma secondo me la cosa non è normale. Mi sentivo schiacciare dietro la schiena. Se fossi morto in quel momento non me ne sarei accorto...sarei troppo impegnato a lamentarmi.”

La mia opinione è che il mio grande amico si continui a convincere di stare bene e per riflesso il dolore che non accetta di avere ritorni indietro sotto forma di dolori muscolari. Io personalmente quando ho questi tipi di dolori cerco di pensare cose brutte, quelle cose che ti fanno venire i nodi allo stomaco.. meglio li che un fastidioso tick all’okkio.

Ma lui è solo un esempio potrei farvi milioni di altri esempi: pensate quante persone specialmente i VIPs che magari hanno tutto quello che vogliono e poi vanno in depressione (Britney Spears), si drogano (Kate Moss) o peggio come Lapo se lo fanno mettere nel cu..!

Questa teoria si sposa anche con ricerche mediche innovative: qualche giorno fa i giornali intitolavano “La migliore protezione dalla chemioterapia? Il digiuno. Proprio mentre la lotta contro il cancro concentra i suoi sforzi sui cosiddetti proiettili magici, farmaci in gradi di colpire selettivamente le cellule malate, dai laboratori dell’Università della California meridionale emerge un nuovo paradigma: proteggere le cellule sane invece che accanirsi solamente contro quelle malate.". Loro sostengono che le cellule sane hanno uno "spirito di sopravvivenza" più elevato delle cellule malate ma la mia spiegazione è che se diugiuni, stai male e quindi gli effetti negativi della chemio (es. perdita di capelli) non sussistono perchè la soglia minima di dolore è già stata raggiunta.

E va a pennello anche con vere e proprie filosofie di vita esempio il Karma. Il Karma è una legge cosmica secondo la quale un'azione virtuosa (che non produce sofferenza) genera benefici nelle vite successive, mentre un'azione non virtuosa (che produce sofferenza) genera fastidi e disagi nelle vite successive. Ora, questa è roba da Buddisti ma era solo un esempio..

Vi lascio con la speranza che meditiate su questo mio consiglio: sii paziente, accetta il dolore: il dolore è un modo di liberarsi. "Quando sarà cessato giungerà la gioia, una gioia completa, una rosa senza spine, un vino che non dà alla testa" o almeno speriamo..

Sempre con voi
Il vostro Brad (dei poveri)

Live Gotham Visitors