Intro

Salute a te, viandante.
Sei qui con noi. E noi ringraziamo il tuo cuore che fin qui ti ha portato.
Questo è il nostro mondo. Non è reale. Non è immaginazione. E' semplicemente la vita. La nostra vita.Vissuta come noi la viviamo.
Volando nel cielo, ma sempre con i piedi per terra.
A tutta velocità, ma osservando attentamente le maraviglie attorno a noi.
In questo luogo ogni cosa è come tu la scegli. Ti basterà credere, per farne parte.
E quando poi il tuo destino ti porterà a lasciare questi lidi, un pezzo del tuo cuore rimarrà qui con noi. Lo custodiremo, come il tesoro più prezioso, fino al giorno che tu a noi farai ritorno.
Magari, per restarci.

Una sera di primavera mi trovavo in un locale con Brad Pitt.Marydoll. Legnano.

Ragazze copertina. Truccate e patinate come una rivista di gossip per militari o servette.
Tutto girava attorno a noi così velocemente. Ci sentivamo estranei.
L'aria non riempiva i nostri polmoni. Come balene spiaggiate, in Liguria.

In una spiaggia a pagamento.

Claudiano:"Dani, noi siamo felici!"
Brad:"No, non lo siamo. Ci manca un pezzo. Quello più importante.

Non lo troveremo in questo modo. Non lo troveremo stasera. Non lo troveremo qui."
Claudiano:"Ti porto via. Ovunque tu desideri!"
Dani:"Potrebbe essere una soluzione, ma da te stesso non scappi nemmeno se sei Eddie Merckx..."

Eccolo qui. Eddie Merckx.
Tutto è iniziato da quella pagina sulla mia tesi. Da quella notte di Settembre.

Tutto ciò che sono ora, tutte le scelte che qui mi hanno portato hanno inizio con Eddie Merckx...

E allora eccomi qui. Questa è la mia tappa di domani. Questo è quello che devo fare.

Afferrare la mia bici dal cumulo di polvere da cui è caduta e ricominciare a correre. Con voi. Per voi.
Cercherò di caricarvi uno ad uno sul mio bolide giallo, e di portarvi in cima alla salita con queste parole.
Bè, tutti tranne Mattia, il Batman dei palazzi. Lui è salito con la Ninja 600.

Ci aspetta in fondo all'ultimo tornante, dove il prato è più verde e la griglia è già rovente.
Tu porta la carne, che al bere ci pensiamo noi.

Un abbraccio.
Claudiano.

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venerdì 2 maggio 2008

Claudiano e la vita fantastica

Buonasera, anima candida!
Sei ancora qui da me. E io ti ringrazio.
Voglio onorare al meglio la tua presenza. Sarò la tua guida. Sarò la tua luce nel buio.
Quindi rilassati, e abbandonati a me.
Non pensare a nulla.
Spegni completamente il cervello.

Quando sei con me, il tuo cuore è l'unica cosa di cui tu abbia bisogno.

E' un attimo.
Il mondo attorno a te è già cambiato.
Niente teatro. Niente folla pigiata e assetata di emozioni.
Questa sera saremo solo io e te.
A cavallo di una stella.
Ti mostrerò tutto da qui.

Il racconto comincia da molto lontano.
L'unica cosa che sappiamo è che comincia ora, il sapere quando finirà purtroppo è impossibile.

Sono in autostrada. Sto tornando dopo due giorni trascorsi a Strasburgo per lavoro.
Finalmente, ho rotto la curiosità su che aspetto avesse Vanessa.
Ragazza francese, di origini indiane.
E' tutto quello che posso dirvi.
Il suo capo mi marcava strettissimo.

Mi raggiunge un messaggio.

Dani:"Stasera si esce!Non dire che sei stanco!"

Giungo a casa.
Non vedevo mia madre da un paio di giorni, e il raccontarle quel poco che mi fosse capitato era completamente nei miei desideri.
Ma purtroppo non avevo abbastanza tempo.
Tra esattamente tre quarti d'ora Brad Pitt sarebbe stato sotto casa mia.
E in più mio fratellino Mauri si era preso la briga di andarmi a comprare la pizza.
Se non l'avessi mangiata, dai suoi 95Kg per 187cm di palestra, mi avrebbe di sicuro annodato le braccia attorno al collo.

Quindi velocissimo, onoro mia madre con il tipico saluto militare, le stampo un bacio sulla guancia e inizio a liberarmi dell'armatura che indossavo per infilarmi nella doccia.
Sapevo che non dovevo farlo.
Sapevo cosa avrei innescato nonappena mia madre avesse capito che ero di nuovo in partenza.
Purtroppo non avevo scelta.
Vedo mia madre dietro di me. Velocissima. Arzilla come una gazzella.
Provo a seminarla. Tutto inutile.
Ormai il juke box di altri tempi si è acceso con la sua canzone.
Di filato. Senza fiato.
Questo è il suo rap.
Chi l'ha provato sa di cosa sto parlando.

Mi riferisco a quella interminabile quanto annegante raffica di domande a cui nenche la più rinomata tavola rotonda avrebbe le necessarie abilità per rispondere.
Raffinate. Celeri. Senza inizio nè fine. Continue.
Ne sei investito completamente.
Ogni domanda è come una secchiata dalle cascate del Niagara.
Tutte legate assieme. Senza un pausa. Senza una virgola. Niente di niente.

Completamente nudo, mi fiondo nella doccia e accendo il getto sopra di me.
"DoveVaiConChiVaiBeviTiDroghiL'haiMangiataLaFruttaNonTiSembra
DiEsagerareQuestaCasaNon....
"
Silenzio.
L'acqua nello scendermi addosso copriva completamente qualsiasi rumore.
Ne sentivo i benefici, e adoravo sentirmene avvolto.
Quando un pensierino diabolico mi attraversa leggero la mente...Chissà se...
Chiudo l'acqua...
"TiSembraQuestaLaManieraDiComportarsiSei
UnSelavaggioNonPuoiFare...
"
Non avevo dubbi. Era la versione integrale...

In un attimo mi asciugo e mi preparo.
Una volta vestito mi dirigo in cucina.

Mio fratellino era li, ad aspettarmi.
Mi guardava, tra il dritto e il rovescio con un ghigno che conoscevo.
Vedete, io sapevo benissimo cosa era capitato.
Di sicuro qualcuno gli avrà detto:
"Mauri và a comprare la pizza a Claudio che torna dalla Francia, di sicuro gli farà piacere..."
A quel punto lui, costretto e contro voglia, cosa può fare.
Semplice, sarà corso a comprarmi la pizza ma con un'accozzaglia di ingredienti inimmaginabile.

La pizza è sul tavolo. Lui accanto a me.
Alzo il cartone.
PomodoroCapperiZolaCipolle.
Mauri:"Ti ho preso la tua preferita!!"
Avrei mai potuto rifiutarmi di mangiarla?
Pensate ai nodi alle braccia.
La risposta è semplice. La risposta è no.

Sono a casa da neanche mezz'ora, se adesso vengono qui mia sorella e il moroso vinco il jackpot.

Mi infilo l'ultimo angolo di pizza in bocca.
Inebetito, dalla stanchezza e dalla cena esco fuori.
Brad Pitt, fresco di rasata, era già sotto casa mia ad aspettarmi.
Salgo in macchina. Stranamente non mi saluta. E cosa ancor più grave non parte.
Mi fissa con lo sguardo di chi ha il diritto di sapere qualcosa...non capisco.
Non so cosa gli sia preso...

Ma in un secondo, la mia mente si schiarisce...
Ero in Francia e gli avevo parlato di Vanessa...
Ora lui aveva lo stesso mio sguardo di quando è tornato da Santo Domingo a Pasqua.
Io:"Un cazzo!"

Ora si parte.
Ci dirigiamo verso casa di AleBerta.
Lasciamo la macchina, e ci infiliamo sulla sua.
Io giacevo in posizione fetale nei sedili dietro.
La guida di Ale mi cullava.
Mi sarei addormentato molto volentieri.

In una passata giungiamo sui navigli.
Percheggiamo. E ci incamminiamo.
Era presto.
Il programma infatti recitava che verso mezzanotte ci saremmo riuniti con Fulvio, il Diavolo, Massy&LaFede.
E provate ad indovinare dove?
Coraggio, potete farcela...assimilate bene i due indizi...Fulvio...navigli...
Mi voglio rovinare...vi do l'ultimo indizio...Tesserina da finire...
Esaaaaaaaaaattooooooo!!
Fontanelle!
Qualcuno ha gridato: "Che palleeeee!!!"..????
No? Mah, forse l'ho sognato.

Noi tre, soli, giravamo per quelle vie senza una meta precisa.
In cerca di qualcosa. O forse di qualcuno.
Il Codice dei Palazzi dedica un paragrafetto a questo.
Tre è il numero perfetto.
Se giri solo...sei uno sfigato.
In due...si è due culattoni.

In tre?
Bè in tre...due culattoni, e uno sfigato.
Non avevo dubbi.

Ci muovevamo con passo agile decidendo in quale locale fermarsi per un paio d'ore.
Quando il mio sguardo cade su un gruppo di ragazze fuori da una discoteca. Lontano da dove ci trovavamo.

L'ex Dune Mosse. Proprio di fronte al barcone.
Certo, definirle ragazze è veramente esagerato.
Erano fin troppo piccole. Non avevano neanche l'età di bigiare visto che, secondo me, a scuola ancora non ci andavano.
Guardo Ale. Ci siamo capiti al volo.
Nei suoi occhi c'era tutta la speranza nel riuscire a portare via Brad Pitt da quella mattonella prima, che lui potesse accorgersi di cosa c'era di fronte a noi.
Troppo tardi. Purtroppo Brad Pitt non abbandona mai il suo infallibile radar.
Lo vediamo. Con quel prurito. Già è in fibrillazione.
E' agitato. E' la Scheggia. Impazzita. Incontrollabile.
Come due grilli parlanti con un Pinocchio scalmanato proviamo a portarlo via.
Brad:"Raga avete visto. Dai fermiamoci. Dai. C'è una con l'apparecchio che ci fissa. Dai entriamo qui. Ne prendiamo due a testa e poi usciamo"
Ale:"Dani, fa il bravo. Andiamo via. L'apparecchio lo porto anch'io, rischio di incastrarmi"
Brad:"Claudiano..."
Io:"Lasciami stare...sono in fase manico molle!"
Brad:"Allora ne prendo sei per me!"
Ale:"Ma prendine dieci! Dai andiamo via"

Brad Pitt lo conoscete. Non è cattivo. La sua coscienza lo è stata, impiccandosi quando lui aveva solo tre anni.
Ma a lui pensiamo a noi. Non c'è pericolo.
Bè...a volte il pericolo c'è stato!

Lo portiamo via. C'era solo un modo per calmarlo.
Lo portiamo al King's Pub. C'era la partita.
E per lui la partita è come la Kriptonite per Superman.
Ci sediamo.
Sentivo addosso la stanchezza. La luce soffusa del locale dava sollievo alla mia vista.
Avrei voluto socchiudere gli occhi.
Per un po'.
La partita finisce, e veloci ci dirigiamo all'appuntamento.

Raggiungiamo il locale e immediatamente ci viene assegnato un tavolo per metà occupato da due damerini in giacca e cravatta.
Mi dispiace, ma quello non è proprio l'abbigliamento adatto ad un posto del genere, dove il più educato parla con i rutti.
E' come presentarsi ad una festa di Carnevale vestiti da Babbo Natale.

Sapevamo che Fulvio ci avrebbe presto raggiunto. Dovevamo ordinare prima che lui arrivasse.
L'incubo di un'altra serata a base di cavalieri si stava avvicinando velocissimo verso di noi.
A quel punto Brad Pitt, ha un'idea geniale:
Dani:"Prendiamo due litri di birra&gazzosa e spacciamola per Tennet's Super. Questa sera li stendiamo tutti."
Birra&gazzosa. La nobile bevanda dei nonni al mare.
Io l'ho sempre sentita chiamare "Bicicletta" ma sinceramente ne ignoro il motivo.
Forse perchè, se dopo due bicchieri il nonno in questione non è in bicicletta, non riuscirà a raggiungere il bagno di casa per svuotarsi la vescica.

Il tempo di ordinare e Fulvio, il Diavolo e la Fede fanno il loro ingresso nel locale.
Massy non c'è. E' malato, ma credo che fortunatamente lo rivedremo presto.
Non rivedevo la Sonia da tantissimo tempo. E il rivederla con Fulvio mi fa molto piacere.
Spero tanto che la tempesta sia passata.

La Sonia si dirige verso di noi. In forma. Agile. Stupenda.
E' la prima della fila.
Non mi vedeva da Gennaio, ma invece che correre per buttarsi con energia verso di me, che fa?
Si ferma da quei due tizi al tavolo con noi, li saluta e si presenta educatamente come se fossero nostri amici.
Diavolo...questi due culattoni...con noi??
Ma vaaaaa!!!

Ci sistemiamo. E Fulvio ordina i suoi soliti migliaia di bicchierozzi.
Per lui, sistemata la tessera...sono sistemati tutti.
La serata è stata davvero piacevole. Non ero molto di compagnia. La stanchezza mi copriva come una coperta non permettendomi di muovermi.
Ma stavo bene. Quello che contava era questo.
Verso la fine della serata Brad Pitt, che quella sera si era cibato di pane e Kant mostrandoci di quanto fosse saggio disse:
Dani:"Fulvio, com'è che quando c'è da riempire quella cavolo di tessere vieni con noi, mentre quando c'è da bere gratis vieni da solo?"
In effetti...
La serata era finita.
Dritti a casa.
Il giorno dopo ci avrebbe atteso un'altra giornata campale. Colico. Lago di Como. Kite Surf.

Sento il mio telefonino squillare. Sono le dieci e un quarto.
E' Brad Pitt che mi cerca.
Dani:"Ho parlato con Cristiano. C'è sole e vento. Si va a Colico!"

Tempo un'ora e sono sotto casa sua. Salutiamo al volo Larento, sempre più brutto nelle sue tenute casalinghe, e quindi via.
Veloci. Alla volta di Colico.
La mia barba era lunga e non curata.
In quel momento non ero il solito tronista. In quel momento mi sentivo un surfer.

Giungiamo a Colico. Ci accorgiamo che le condizioni climatiche non erano come quelle che ci attendavamo.
Il vento era inesistente. E il tempo era minaccioso.
Gli sport che dipendono dal vento sono così...fai un'ora di strada con entusiasmo, ma non è detto che questo basti per venire premiati.
Sulla spiaggetta fissavamo le bandiere. Le fronde degli alberi.
Scrutavamo ogni millimetro di aria in attesa di un movimento. Di un alito caldo.
In quei momenti, cerchi aiuto nella fata che più ti è vicina.
Di sicuro lei soffierà verso di te.
La speranza è che quel vento, destinato a noi, non ci venga poi sottratto durante il suo tragitto.

Il vento sembra alzarsi. Ci prepariamo.
Muta. Salvagente. Trapezio.
Veniamo caricati su un gommone alla ricerca di una zona di lago con il vento adatto.
Il gommone salta veloce. Sento l'aria bagnarmi il viso. La cornice è stupenda.
Il lago. Le valli in lontanza. Le ville signorili. Le casettine isolate.
Tutto questo, parte di un quadro meraviglioso ed emozionante.
Ma purtroppo niente vento.
Niente di niente.

Facciamo ritorno mesto alla spiaggetta.
Saremmo dovuti ritornare ancora per la nostra lezione.
Prima però...l'insegnamento.
Non siamo venuti qui per niente. Il destino ci ha voluti qui.
Siete curiosi?
Chiedete a soldato Palla di Lardo!




Velocissimi corriamo a casa.
Anche per questa volta ci starò poco più di un'ora.
La sera saremo al Porto Alegre.
Per la festa di laurea di Fulvio.
Bravo Fulvio. Ottimo lavoro.
Ora non ne mancano tanti. Solo due...e ci saremo tutti.

Mi ricordo l'ultima festa di laurea a cui ho partecipato.
Era quella di Checco. A novembre.
La mia vita in quel momento era profondamente diversa da quella che è oggi.
Altro presente. Altro futuro.
Forse ero diversissimo anch'io.
Ci sono stati momenti difficili.
Ora mi sento che, per quel tanto che mi è stato tolto, qualcosina sono riuscito a guadagnare.
Ho me. Ho la consapevolezza di poter contare su di me. Sempre. In qualunque istante.
Non ho più quello che avevo prima, ma non ho quella smania di bruciarmi per cercare di ritrovarlo subito.
Oggi sono io. La mia forza e la mia sicurezza sono ciò che uso per andare avanti.
Ora è così. Fra due minuti si vedrà.
Il destino mi ha colpito. Ma sono di nuovo in piedi.
I miei pugni chiusi, alti mi proteggono.
E se mai il destino mi apparirà dicendomi che il vuoto che sento dentro non potrà mai più essere riempito...
Bè, la mia risposta non potrà che essere una. Col sorriso a tagliarmi il volto.
"Meglio a me che a qualcun altro!"
Sono pronto. Il resto verrà da sè.

Eccoci qui tutti...attorno a tre tavoli per quanto siamo belli...
AleBerta finalmente con Lele, la Ligia (è il suo terzo SI! di fila, ormai è una di noi), Brad Pitt, la Giusy (Tarantolata), Checco e Roxy (pantaloni rossi e balcondavanzalino), Denise e Lucio (cravatta rossa: The Godfather), Prince (giubbetto da moto nonostante neanche avesse guidato), Nick (grandioso in verde) con signora, Guido, Massy e la Fede con cugina e moroso, il Diavolo e Fulvio, lo scuro festeggiato.
E naturalmente chi non ho avuto l'educazione di nominare.

Il mio pensiero corre veloce verso chi avrebbe voluto esserci, e verso chi non avrebbe mai potuto esserci.
Verso chi c'era e verso chi un giorno magari ci sarà.
Chi non c'è, è comunque con noi. Sempre.

Aperitivo condito con ogni graziosità e quindi di corsa in pista a ballare latino americano.

La pista è grande abbastanza per tutti noi.
E' una festa. Ci si diverte.
Il ballo per me è sempre stato un problema. Non ho orecchio per il tempo, quindi non posso che muovermi scoordinato.
Faccio ridere, me ne rendo conto.
L'importante è non curarsene.
AleBerta teneva calma e rigore prussiane. Aveva di che pensare, ne sono certo.
La Giusy era agitata. Saltava come un grillo. Tenerla era praticamente impossibile.
Brad Pitt, un leone in gabbia.
Ha ancora quella diffida che gli pende sulla testa.

E quindi quelle due ragazze in bianco. Stupende, con un futuro radioso davanti.
Erano li, quasi nude. Accompagnate da due loschi figuri.
Si lasciavano baciare e toccare a piacimento.
Il mondo è anche questo. Il fatto è che ancora non ne sono abituato.

In un attimo è notte.
Con la Giusy torniamo a casa.
Guida lei, dalla sua alta esperienza di tre mesi di patente.
E' sicura e agile. Forse troppo, per uno come me.
Alza lo stereo della macchina al massimo.
E inizia a schiacciare come se fosse in un circuito.
Come dice Brad, "Lei si galvanizza con la musica.
La musica in lei agisce come un potente doping.
E' come l'Ipod per i corridori della maratona di New York".
In effetti come teoria non fa una piega.

Io:"Dani, siamo felici?"
Giusy:"Ascoltate sto pezzo, è stupendo!"
"E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita, che fantastica storia è la vita!"

Non amare le cose che ti dico.
Se devi amare.
Ama noi.
Un abbraccio.
Claudio.

2 commenti:

Brad Pitt ha detto...

All'elenco delle persone della serata Claudiano si è dimenticato di mio fratello, mio cugino e l'amico Andrea che ha portato un troione tanto per mettere in chiaro che non è frocio!

Alespaziale ha detto...

...E la Sonia li ha conquistati tutti a colpi di rutti hahahaha! che donna!

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